I pensieri ossessivi sono costituiti da idee, immagini o impulsi non volontari che si ripresentano più volte nella mente di un individuo; possono riguardare paure persistenti di venire feriti, paure irragionevoli di ammalarsi o ancora, eccessiva ricerca della perfezione.
I pensieri ossessivi possono essere paragonati a dei punti, piccoli, che quasi non vediamo ma che appena notiamo, concentrandoci, divengono sempre più grandi e imponenti. Sono pensieri “pesanti”, inabilitanti, che sottraggono energie e ci lasciano senza fiato.
Sono pensieri che ci riguardano e ci coinvolgono, quasi a sedurci con la loro litania e intrusività.
Ma cosa celano questi pensieri? E perché hanno così tanto potere sulla nostra mente?
Ci sottraggono dal peso della responsabilità di una decisione. Ci fanno sentire in balia dell’avvenire con alcuna presa sul mondo e sulla nostra vita; siamo una barca, in mezzo al mare, che naviga senza comando al timone.
I pensieri ossessivi ci permettono di non vedere tutto quello che chiede responsabilità: una separazione, un distacco, l’accettazione di un fallimento.
Sono pensieri che ci lasciano in uno stato di indefinitezza che lascia aperte tutte le possibilità senza che nessuna venga mai realmente compiuta.
Ma la nostra vita oltre che di pensieri è fatti di eventi che solo noi possiamo realmente concretizzare; ma per questo dobbiamo riporre fiducia nelle nostre risorse e nelle nostre capacità.
I nostri pensieri intrusivi non sono “noi”, non sono il nostro essere e la nostra essenza. Sono il miglior espediente che abbiamo trovato per far fronte al senso di colpa.
Ma l’espediente ci limita e non ci potenzia, ci deruba della nostra vitalità e delle possibili infinite vie di espressione.
Chi siamo realmente oltre i nostri pensieri? Ma soprattutto, chi vogliamo essere? Cosa scegliamo di essere per noi stessi?
La nostra più grande potenzialità è la scelta.
Ma è proprio la scelta, spesso, a spaventarci e a metterci all’angolo perché abbiamo paura di deludere, di deluderci; pensiamo di non essere abbastanza e di non essere capaci.
In realtà solo noi possiamo scegliere chi essere, come esserlo, come esprimerci e quando farlo. Si tratta della più grande ricchezza che possediamo e che dobbiamo solo scoprire prendendoci cura dei nostri limiti, abbracciando le nostre infinite risorse che consentono di riprenderci il timone, liberi di navigare nella direzione preferita.
Fabiana Manghisi
Tirocinante presso lo Studio BURDI
Laurea Magistrale in Psicologia Clinico-Dinamica
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