Settimanale Psicologo Bari : il più grande atto di ribellione è la più grande forma di dipendenza
Il ribelle è una persona libera ?
Il più grande atto di ribellione è la più grande forma di dipendenza
Il ribelle è una persona libera ?
Mi ricordo nell’ adolescenza quando mio padre mi imponeva i suoi dictat, mi indicava che si faceva così e basta, ed io ribadivo con i miei mille, perché ?
Al solito non vi era risposta. Sarà stato per stanchezza o perché lui doveva obbedire a sua volta ai dogmi generazionali, sistematicamente per convenevoli, venivocondannato allo sbaglio perenne, ad eseguire l’esatto suo contrario delle Imposizioni .
I comandi non reggono e nello spirito di contraddizione mi sentivo libero di pensare e di agire in opposizione a lui.
Ero pronto a contraddirlo, il mio orientamento obbligato nella direzione opposta e contraria alla sua.
La mia vita ha preso sempre tante direzioni divergenti al mio volere, solo obbedendo ad un contraddittorio e ad una direzione che non era la mia.
Non c’è coscienza in tutto questo, ma un impulso irrefrenabile che non realizza nulla per se.
In queste opposizioni, quanta perdita di autonomia.Così Pensiamo di agire liberi, ma siamo orientati verso una scelta obbligata e contraria che si impone.
Ci cambia il percorso, il destino, gli eventi, gli incontri e i progetti, perché fuggiamo dai conflitti, da risposte mancate e mai date.
Le nostre attuali stasi, derivano da percorsi di risposte e parole rassicuranti e rigeneranti non date, generatrici di rabbie ribelli.
Avremmo potuto fare della nostra vita l’ eccellenza se non avessimo obbedito ad un contraddittorio.
Non obbedire al tuo spirito di contraddizione, in esso non ci sei tu, ma il dictat di un imponente ed invadente interlocutore mentale inconscio.
Impara ad Ascoltare quel timido Te, quella Tua esile voce sottile, se la ascolti la sentirai sempre più forte e prepotente, evita di sentire spesso il Tuo ribelle, che affievolisce l’ obiettività, perché chi si impone non dialoga e non sa dove ti conduce, perché lui stesso non sa in quale direzione è stata condotta la sua storia, ma non evitare di ascoltare gli altri, perché un rispettoso confronto rischiara le idee.
giorgio burdi
ContinuaCyberbullismo
Articolo pubblicato sul mensile Vero Salute (giugno 2014) riguardo al tema “Cyberbullismo”
ContinuaSettimanale Psicologo Bari : Buon Anno
Cambiare, il motore del nuovo anno
Se sai cosa cambiare, lanciati, sarà il tuo 2014.
Auguri.
Giorgio Burdi
Settimanale Psicologo Roma : LE CONVINZIONI: Dogmi Pericolosi
Lo psicologo psicoterapeuta, in quanto studioso, rileva che le convinzioni non consentono di cambiare, emanciparsi, di vedere prospettive migliori. Molti pensano che esse diano certezze, ma molto spesso le sottraggono.
perchè non offrono prospettive per cambiare.
LE CONVINZIONI: PICCOLI MA GRANDI DOGMI PERSONALI
“Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità” scrive Friedrich Nietzsche. Eppure sembra che nessun essere umano riesca a farne a meno. In particolare, la cultura occidentale, a partire dal pensiero greco, ha eretto i cosiddetti “immutabili”, che non sono altro che forti e assolute verità, come le Idee platoniche, il Dio cristiano, la Ragion d’ essere.
L’umanità, sin da quando ha incominciato ad esercitare il pensiero, si è resa conto di trovarsi in balia di un mondo caotico e pieno di incertezze, in balia del nulla e dell’annullarsi di ogni cosa.“Io ero spaventato nel trovarmi in mezzo al nulla, un nulla, un nulla io medesimo. Io mi sentivo soffocare, considerando e sentendo che tutto è nulla, solido nulla” (Giacomo Leopardi).
Le convinzioni non agevolano i dictat, forme di assolutismo o di relazioni e comunicazioni simmetriche.
La diretta conseguenza di questo terrore è l’erezione di una verità Universale o semplicemente personale, una verità solida e certa capace di dare un senso alla vita umana o almeno capace di abbattere la paura dell’ignoto. “Pare un assurdo, eppure è esattamente vero, che, tutto il reale essendo un nulla, non v’è altro di reale né altro di sostanza al mondo che le illusioni” (Giacomo Leopardi)
Per opera delle nostre ataviche generazionali insicurezze, diventiamo affamati di certezze e convinzioni. Vogliamo punti di riferimento, ed una volta acquisiti, ci avvinghiamo ad essi come fossero ancore e dogmi indiscutibili, che non si debbano più rivedere, nè tanto meno metere in discussione.
I processi educativi, i valori, gli stereotipi, i pregiudizi, le opinioni, gli stili di vita, il popolarismo, le sette, le politiche, le religioni, con le loro interpretazioni contestualizzanti, spesso sono figli del loro tempo e rappresentano le colonne portanti di tutte le nostre CONVINZIONI.
Con esse cresciamo, ci formiamo, interagiamo, ci intersechiamo, ci condizioniamo, modifichiamo il percorso della nostra esistenza, e solo al termine di essa ci rendiamo conto che avremmo potuto fare sicuramente anche a meno di tutto ciò, che, come un faro, ha rappresentato ed ha condizionato la nostra esistenza.
I “sacri dogmi” hanno cambiato nel tempo la loro connotazione, si pensi all’ atteggiamento delle nostre culture riguardo al tema della sessualità che risulta essere in un continuo divenire.
Ciascuno di noi, nel suo piccolo, ha bisogno di credere fortemente in qualcosa e si rifugia nelle sue convinzioni con tutte le forze che possiede.Le convinzioni, insieme ai valori e ai criteri, costituiscono una componente fondamentale e molte volte inutile della nostra vita. Esse costituiscono la certezza di una realtà e influenzano il punto di vista e l’ azione.
Molto spesso le convinzioni non sono generate esclusivamente da noi stessi, ma sono il frutto di una rielaborazione interna delle nostre esperienze e di ciò che ci circonda: amici, genitori, insegnanti e mass media.
Tuttavia le convinzioni non sempre sono potenzianti (cioè utili al raggiungimento delle nostre mete e soprattutto capaci di donarci benessere e serenità), e possono arrivare a costituire un serio limite alla realizzazione del nostro equilibrio e dei nostri bisogni, sino a divenire patologiche. Molte nevrosi o disfunzioni sessuali infatti vengono generate da complesse convinzioni dove le forme paranoidee raggiungono il massimo della loro espressione.
Cosa dire allora di chi, affetto da dismorfismo fobico corporeo, lamenta certe malformazioni o continue imperfezioni relative al proprio corpo? O ancora, di chi è fobico e teme il contatto (rupofobia)? O del socio fobico convinto che con gli altri non potrà mai essere tranquillo, temendo che possano sempre giudicarlo? O di chi soffre di attacchi di panico o di depressione dap, che dalla vita non si aspetta altro che la repressione e il soffocamento della propria vitalità? E cosa dire invece dell’ ipocondriaco convinto di avere sempre una malattia che non ha, se non quella esclusivamente psicogena? O della persona psicosomatica che scaricherà le tensioni su un qualche organo bersaglio.
Per non parlare di tutte quelle disfunzioni sessuali come il vaginismo, o l’ anorgasmia o l’ assenza o l’ attenuazione del desiderio sessuale, convinzioni per le quali si farebbe piacevolmente a meno di ricevere e vivere il piacere di sè. Che dire allora della disfunzione erettile psicogena che si confronta con la certezza di non aver potenza e forza, o della sindrome da eiaculazione precoce nella convinzione che tutto può essere vissuto e goduto solo in forma accelerata ed egoistica, in sintonia con un inconscia impostazione sociale dove tutto è migliore se è solo per sè, se è accelerato e rimpicciolito.
La psicoterapia ha il compito di modificare tali convinzioni, se non a volte di sostituirle o eliminarle, salvaguardando l’equilibrio olistico del soggetto.
Scopriamo allora che ogni forma di sindrome è fortemente legata a stabili irremovibili processi di convinzioni.
La convinzione inoltre di non essere adeguati o di non essere all’ altezza degli altri, se esasperata, può generare un stato di ansia tale da minare la vita sociale di un individuo. È per questo che, talora, dobbiamo essere in grado di mettere in discussione ciò in cui crediamo, magari grazie all’ aiuto e al confronto di un esperto psicologo psicoterapeuta o psicanalista o di uno psichiatra studioso di certi meccanismi mentali.
Bisogna cioè essere in grado di riconoscere un pensiero negativo e di estirparlo, magari sostituendolo con un’altra convinzione, più sana, e che ci permetta di convogliare le nostre energie nella realizzazione del nostro benessere.
Il lavoro analitico o di psicoterapia ha esattamente il compito di rivedere l’ assetto delle convinzioni del soggetto, aiutandolo a modificarle o addirittura a sostituirle o ad annullarle.
Siamo davvero convinti che un assetto di convinzioni serva davvero per vivere meglio ed aiuti realmente il soggetto nella ricerca della propria stabilità e del proprio benessere?
Non è forse vero che un valido addetto ai lavori, qual è uno psicologo psicoterapeuta, per portare a termine una cura, debba essere in grado di spogliarsi di tante sue convinzioni ?
Allora sono davvero indispensabili le convinzioni o vanno trattate nel relativo ?
giorgio burdi
ContinuaSettimanale Psicologo Bari : Mese del Benessere Psicologico in Puglia
In collaborazione con L’ Ordine degli Psicologi della Regione Puglia Prenota il Tuo Colloquio Gratuito
Lo Studio BURDIin collaborazione conL’ Ordine degli Psicologidella Regione Puglia
Promuove per tutto Ottobre 2013
il Mese del Benessere Psicologico in Puglia
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Inserendo come Messaggio: Ottobre 2013
Lo Studio BURDI con esperienza ventennale, apre, al progetto promosso dall’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia “Ottobre 2013: mese del Benessere Psicologico in Puglia”. Tale iniziativa nasce dal bisogno di diffondere il benessere psicologico e promuovere la professionalità dello psicologo nella nostra Regione.
Lo studio Burdi, nello specifico, sostiene e si apre a questa iniziativa in quanto vuole offrire, in primis, la possibilità a chiunque sia in condizione di “bisogno” di ricevere un consulto psicologico gratuito; e in secondo luogo, ma non meno importante, promuovere una giusta visione del ruolo e della professione dello psicologo psicoterapeuta,purtroppo ancora spesso avvolta da un alone mancata conoscenza, di diffidenza e pregiudizio.
Di fatti nonostante la cultura psicologica continui a crescere e a svilupparsi in molti ambiti della nostra vita, si sente troppo spesso dire: “ Io dallo psicologo non ci vado, non sono matto!”. Il nostro fine dunque è abbattere tali pregiudizi che spesso portano a convivere con sofferenze psicologiche tanto invalidanti da trasformare il “vivere” in “sopravvivere”.
Se pensieri sbagliati come : “io non ho problemi, sono gli altri ad averli, …ce la posso fare da solo, …il trattamento dura tanto, …mi faranno il lavaggio del cervello, … ho paura di scoprire cose che non so di me, ce la posso fare da me, non è un problema che merita l’attenzione di uno psicologo” non ti bloccano completamente, contatta lo Studio su www.burdi.it .
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Settimanale Psicologo Bari : A volte diventiamo per l’altro dei contenitori di sofferenza da riempire e da distruggere e da uccidere per eliminare illusoriamente di botto il dolore
Una vera e propria trincea di guerra nel combattimento contro la malattia mentale
Vale il rispetto della privacy di un paziente a discapito della
vita dello psicoterapeuta ?
Una vera e propria trincea di guerra nel combattimento
contro la malattia mentale.
Trentasei volte uccisa la collega psichiatra presso il centro di salute mentale sconvolge noi e l’intera città di Bari. Il Sindaco dichiara lutto cittadino
Prova a contare uno, due, tre quattro…. fino a trentasei, è interminabile, non finisce mai sferrare fino a trentasei volte la coltellata, trentasei volte uccisa un’ amica che ha dedicato la sua esistenza all’ aiuto di chi ha rappresentato la sua fine.
Diventiamo dei contenitori di sofferenza per l’ altro, da distruggere, da uccidere.
Quanta ferocia verso chi è stato sintetizzato nel ruolo di contenitore dei propri drammi, e diviene poi caprio espiatorio degli stessi fallimenti divenuti follia.
Alla luce di quanto è successo presso il CSM di via Tenente Casale a Bari, luogo del delitto in cui un tossicodipendente ha ucciso con 36 coltellate l’ amica collega Psichiatra Paola Labriola, durante uno dei colloqui, mi chiedo quanto e se la privacy di un paziente possa valere di piu’ della salute o della tutela dell’incolumità del medico/terapeuta che lo ha in cura.
A volte siamo in una vera e propria trincea di guerra nel combattimento della malattia mentale.
Mi riferisco ad uno dei tanti articoli del codice deontologico che impone per chi svolge la professione di medico o psicoterapeuta, di rispettare giustamente l’ articolo sulla privacy.
In realtà, non si menzionano in alcun regolamento le misure preventive di sicurezza che dovrebbero essere messe in uso in strutture sanitarie, in particolar modo nei centri di salute mentale .
Cosi’ come è nota la presenza di metal detector in luoghi pubblici come tribunali o areoporti, dovrebbero essere utilizzate le stesse misure cautelative in strutture sanitarie dove si conosce già in partenza la tipologia dell’utenza.
Non basta la professionalità e la dedizione di chi ha deciso di occuparsi del disagio degli utenti per riportarli in uno stato di equilibrio psicologico funzionale per sé e per il contesto socio/familiare in cui gli stessi sono inseriti per contenere il malessere e a renderlo innocuo.
Chi è del mestiere conosce le dinamiche della mente umana ed il profondo rapporto che si instaura durante un trattamento, rapporto che puo’ scatenare reazioni non controllabili da parte di chi e con chi è già di per sé fuori controllo.
Dal mese di agosto 2013 è stata resa obbligatoria la stipula, da parte del libero professionista, di una polizza per coprire i suoi eventuali danni recati al paziente durante i trattamenti, quasi annoverando il professionista tra i malvagi gestori di del potere a lui riconosciuto di onnipotenza, dimenticando come e quanto il professionista diventa spesso molto facilmente vittima circoscritta della violenza o del plagio di quei pazienti fortemente disturbati o altamente manipolativi.
La giurisprudenza non si è mai preoccupata di obbligare i professionisti a stipulare una polizza che tuteli loro.
La legge tutela i deboli, ma dobbiamo chiederci per davvero, ma chi sono i veri deboli ?
Il fatto del giorno non è altro che la punta di un iceberg ed è la rappresentazione tangibile e conclamata di quante violenze può subire chi sta cercando di aiutare un altro essere umano.
Si rende necessaria una responsabilizzazione da parte delle autorità competenti circa la decisione di presidiare le aree lavorative ad alto rischio.
Questo non previene di certo, da parte dei pazienti, agiti impulsivi o premeditati in altri luoghi pubblici, ma potrebbe dare un forte e chiaro segnale dell’importanza ai disagi psicologici di natura psichiatrica che non vanno sottovalutati e per i quali sarebbe necessario, anche a livello burocratico e legislativo, alleggerire tutta la trafila necessaria per prenderli in cura prima che altre tragedie possano essere commesse.
Cara Amica Paola, ti vogliamo bene e ci auguriamo che il tuo sacrificio non sia inutile, ci faccia riflettere ed adoperare in modo pragmatico, al fine che il Tuo e il nostro aiuto sia proficuo a tutti e reale in questa tragica ascesa verso il reinserimento di chi soffre di disturbi mentali.
ContinuaSettimanale Psicologo Roma : INSAZIABILE, INGORDA FAME DI VITA
PENSIERI DI UNA BULIMICA.
Così ogni giorno soffro di fame e sazietà,
Di tutto ghiotto e di ogni cosa privo.
William Shakespeare.
Sei di fronte a me, qui nella presenza, e immagine nella mente.
Sei ossessione costante, desiderio implacabile.
Fra me e te, magnetica tensione, implacabile attrazione.
Nell’ aria il tuo odore, irresistibile,subdolo,
fonte continua di voraci appetiti.
Mi cerchi, ti cerco, mi chiami, mi apri le tue braccia,
mi ingurgiti nelle tue infinite spirali, mi ubriachi di te.
Possiedi la mia mente, ti impadronisci del mio corpo.
Lo divori, morso dopo morso. Mi appartieni, fame senza fine.
Entri in me, demoniaco amante,
entri nelle vene, nel sangue denso, nei respiri strozzati.
Ti fermi, amore, nelle mie viscere, le stringi con mani ciniche e sapienti,
godi del dolore, te ne nutri.
E rimani li, ingombrante..amata.. struggente presenza,
illudendo la mia solitudine di vuoti colmati, di sogni recuperati,
di colori riaccesi.
Ma come vento, mi attraversi,
come sabbia che scivola fra le mani, non resta di te nemmeno un granello.
Sei vita che esalta, rende folli,
sei desiderio incontenibile, implosione crescente.
Sei fatuo, sei cenere dopo il fuoco.
Sei nutrimento di sogni perpetui, deludenti attese,
cuore e stomaco che saturi fino allo strazio, tornano al deserto.
Sei albero senza foglie, uccello senza ali, cielo senza pioggia.
Sei vita che attraversa e scappa via, senza voltarsi indietro,senza pietà.
Ed io consapevole vittima, ma immemore ad ogni alba,
torno a cercarti, a reclamarti, a riempirmi di te,
dimentica di un impietoso passato.
E ogni attimo, ogni giorno, ogni anno, ogni nuova vita in me,
torni ad attraversarmi, senza nutrire il mio sangue.
Sei vita che non ama, tempo fermo in una stagnante pozza.
E in te è solo il buio della morte, non luminosa vitale speranza.
Sei tu, maledetto cibo, bulimica presenza.
Sei tu, malessere di una vita,
tu, amato,odiato compagno di tutti questi miei anni.
Tu, che ancora cavalchi il mio cuore rendendo cieca la ragione.
Tu, che, tuttavia, mi insegni il valore della vita.
Settimanale Psicologo Roma : AMORE FRA PARADISO E INFERNO
Per non assuefarsi, non rassegnarsi, non arrendersi, ci vuole passione. Per vivere ci vuole passione. Oriana Fallaci
Le passioni fanno vivere l’uomo, la saggezza lo fa soltanto vivere a lungo.
Nicolas de Chamfort, Massime e pensieri, 1795
Emozioni primigenie ,risveglio limbico.
Danze dell’anima e della bestia,
che giungono le mani , e incrociano i passi
e danzano nella notte dei tempi.
Fuoco in piccoli zampilli che divampa in incendi, tentacoli di luce nel buio,
infinite candele nel teatro abbandonato degli amori profani.
Calore che disgela la mente, fervore negli occhi,
desideri, appetiti arcani e voraci di una fame senza tempo.
Cuori che pregano divinità pagane,
che fanno l ‘amore con la terra,
colmando i polmoni degli umori dell antica madre.
E gemiti..che si innalzano come gocce d acqua in vapore..
che il cielo chiama a se , ascoltandole in silenzio…
Gemiti come boati, e sussurri silenziosi..densi di parole urlate nel petto.
Emozioni come palloncini si innalzano , spaventati
timorosi di un imminente esplosione,
pur felici di espandersi,di diventare tutt’ uno con il blu che li accoglie,
di prender per mano le stelle.
e di colmare quell’apparente vuoto…di inquietudine e passione..
di impregnare di sè le nuvole fino alle lacrime,
fino alla pioggia.
Amore che bagna i corpi degli uomini, e come piante rigogliose..
li feconda di sangue folle, nutrimento …
Linfa vitale, rami protesi,
radici che cercano l inferno della passione.
Dita che scavano , vogliose, nel terreno…
mani che cercano bramose l anima, in un altro corpo.
Lingue di fuoco, strati di pelle…
ContinuaSettimanale Psicologo Bari : TELEBARI SEGUICI SU IDEA DONNA
Lo Studio BURDI Lunedi 29 luglio 2013 ore 11,00 su TeleBari
SEGUICI SU TELEBARI CANALE 12 DEL DIGITALE TERRESTRE O IN DIRETTA STREAMING E IN WEBTV
Lunedi 29 luglio 2013, dalle ore 11,00 alle 12,00, su TeleBari,
Lo Studio BURDIsarà ospite del programma
” IDEA DONNA ” e Psicologia, condotto dal Dr. Carlo DE LUCIA
Contenuti redatti da Giorgio Burdi
Settimanale Psicologo : Diamo un Nobel a Google
Google ha cambiato la nostra vita, sottoscrivi la petizione dello Studio BURDI
DIAMO UN NOBEL A GOOGLE,
GOOGLE HA CAMBIATO LA NOSTRA VITA
FIRMA LA NOSTRA PETIZIONE.GRAZIE GOOGLE.
Una iniziativa Ideata e firmata Studio BURDI.
Collegati e firma la petizione su
www.googlenobel.it
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GOOGLE HA CAMBIATO LA NOSTRA VITA
rendendoci persone più libere e connesse col resto del mondo. Ha distrutto barriere tra paesi, lingue, culture, migliorando la qualità di vita di più generazioni. Proponiamo l’istituzione di un Nobel per le Telecomunicazioni per assegnarlo a Google.
Firma ora la nostra petizione !
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