
Ritorno a casa
Stringere relazioni di cura o di amore ?
Dottor Burdi
L’ Ho lasciato qualche minuto fa, perché ho scelto di volermi bene.
Ha pianto, è stato doloroso ma c’è anche tanto dolore per me subire tutti quegli stravolgimenti cardiaci.
L’ amore deve produrre benessere non continuo malessere.
Ho fatto la scelta giusta anche se sono in ansia.
Che venga fuori la mia solitudine, incontrerò me stessa.
Basta ad aver paura della solitudine, sarò adesso la mia migliore Amica tutta da scoprire.
Non sarà che spesso cerchiamo e stiamo con gli altri, perchè non riusciamo ad incontrare noi come le persone più affidabili e migliori e ci poniamo nella mani di chi poi ci distrugge la vita ?
Ora mi sento tanto sola e vulnerabile, ma voglio estinguere tutti quei sentimenti, forti, che non siano per me, che provo per questa persona e iniziare a ribaltarli su me stessa.
Sono io la mia casa. Devo ritornarci.
Mi sono accorta che a volte si instaurano relazioni di cura più che d’ amore.
Anche se spesso mi faceva male, almeno lui c’era, adesso non ho proprio piu’ nessuno al mondo, ma ho assolutamente voglia di me stessa ed ho tutta la voglia di metterla nella lista delle priorità.
Ricordo che Qualcuno ha detto : ama il prossimo tuo come te stessa, non, ama te stessa come ami il prossimo tuo.
Allora, torniamo dalla “padrona”, sono convinta che solo così migliorerà il ritorno agli altri.
Spero di farcela con il suo aiuto
Rossana

Attacchi di panico, attacchi di emozioni
Come procurarsi gli attacchi di panico: istruzioni per l’ uso.
Buon pomeriggio dott. sono Angela
Approfitto di questo momento di tranquillità a lavoro per scriverle due righe.
Credo che sia arrivato il momento del mio epilogo li con voi, soltanto a dirlo mi si stringe il cuore perché ormai quel quinto piano di via bengasi n.8 e’ un po’ come casa mia.
Quante emozioni mi ha dato quel cerchio, quante paure e ansie ho condiviso con il gruppo, un esperienza analitica che custodisco gelosamente dentro di me e la consiglierei a chiunque.
La psicoterapia gruppo analitica mi ha accompagnato per mano in uno dei momenti piu’brutti della mia vita, attraverso il tunnel degli attacchi di panico e della paura dell’ abbandono, adesso mi vede uscire vincitrice nei confronti della stessa . Sento di poter migliorare, ma allo stesso tempo mi ha dato uno stato di benessere che spero possa far parte sempre di me .
Ringrazio il dot, la gruppo analisi, il gruppo, non me ne voglia quello attuale, che di me forse non sa nulla o per lo meno ha visto il meglio, ma sono rimasta fedele al vecchio, quello con cui ho riso e pianto e che porterò per sempre nel mio cuore.
Mi piacerebbe poterli riabbracciare uno per uno e dir loro grazie per aver condiviso con me un percorso di vita. Testimoni di quanto ho detto sono chiara, michele, rocco… i veterani, e tramite loro esprimo il mio piu’ sincero grazie e caloroso vi voglio tanto bene.
Al mio cerchio attuale faccio un grosso in bocca al lupo, in particolare ad Enza che mi hai insegnato ad andare oltre alle apparenze…
Dottor Burdi, il mio psicologo, di lei che dire…. la definisco “portatore sano” di benessere, la parola che cura, mi ha conquistato sin dal primo momento, e quanta carica, quante belle parole mi ha regalato.
Rimarrà un punto cardine nella mia vita e spero tanto di poter contare sempre su di lei.
Purtroppo gli impegni della mia gravidanza, ormai allo stato avanzato non mancano, impegni che si stanno susseguendo, accompagnati da una stanchezza fisica non indifferente.. ed è anche per questo che anticipo la mia uscita dal gruppo.
Stamattina ho fatto la curva da carico e sono in giro dalle 7, e ho bisogno di rientrare prima a casa, se lei me lo permette desidero abbracciarvi e baciarvi tutti, Grazie….con tanto Amore
Angela
Contenuti redatti da Giorgio Burdi

Ma Io Esisto ?
Un lungo viaggio verso il ” tibet ” , alla ricerca della mia individualità.
Remissiva e passiva fin da bambina, ho iniziato ad “esplodere” nella fase preadolescenziale, a reagire con grinta al mondo e a sperimentare il mio modo di essere con gli altri.
Proprio in quel momento in cui la mia personalità andava “rinforzata” o direzionata nella modalità più congeniale a me, mi sono sentita messa in gabbia e resa dipendente.
Mi madre, ipercontrollante, con una educazione tendente al forte senso del dovere e al perfezionismo (che per grande mia fortuna non ho mai raggiunto), ma verso la quale mi orientavo per assecondarla, ha letteralmente eliminato tutto cio’ che di piacevole potevo sperimentare del mondo, compresa la sperimentazione della parte più creativa di me e la capacità di essere individuo e non solo famiglia o parenti o classe, senza necessariamente farmi dipendere da qualcuno, da lei o da surrogati nel mio piccolo mondo “le amiche” da lei conosciute.
In un momento delicato come quello adolescenziale, mia madre per garantirsi una sua personale sicurezza, mi ha castrata e bloccata nel processo di individuazione.
Con i suoi musi lunghi e silenzi quando le cose non andavano come voleva, con i suoi controlli nei miei riguardi, con l’invadenza degli spazi psicologici e fisici, mi sono sentita annullata.
Esistevo solo in base a cio’ che voleva che io fossi, in poche parole la mia vita era stata improntata sul “come tu mi vuoi”.Probabilmente questa condizione, a me nota, l’ho ricercata nel rapporto con l’altro sesso.
La dolorosa rottura di un lungo e intenso fidanzamento, mi ha dato la possibilità di guarire certe ferite intime e profonde perché posta forzatamente di fronte a me stessa, che mi ha costretta a far emergere per come realmente sono: libera e creativa.
Per niente perfezionista, intollerante all’assunzione di un ruolo, affascinata dall’ imperfezione e dai fallimenti della vita che per me non sono altro che rinascita, distacco ed autonomia e soprattutto capacità di dire di NO.
Se prima non esistevo per gli altri era perché non esistevo per me stessa e a contraffare la mia esistenza non autentica per gli altri, nella delusione e nel rischio di sentirmi un surrogato per me e per tutti, perdendo il vero senso dell’ aria, del respiro e della libertà.
L’aver intrapreso l’analisi con il mio psicoanalista è stato il primo atto d’amore verso me stessa.
Da oggi finalmente esisto…. in un continuo divenire !
Alessia

L’ erba voglio non cresce solo nel giardino del Re
Ascolta il tuo erbavoglio
Quando ero più piccola usavo sempre
il presente del verbo VOLERE…….
io voglio un gelato,
io voglio un vestito,
io voglio……………..
Un’ amica di mia madre
tutte le volte che mi sentiva, mi diceva :
“l’erba voglio cresce solo nel giardino del re” .
Da allora ho cominciato ad usare
il condizionale: IO VORREI……….
io vorrei un gelato,
io vorrei un vestito,
io vorrei……………..
I tempi del condizionale sono finiti
Da Adulta :
IO VOGLIO ALLEGRIA
IO VOGLIO GRANDI SORRISI
IO VOGLIO SERENITA’
IO VOGLIO SVEGLIARMI LA MATTINA
CON IL SOLE E
PORTARMELO A LETTO LA SERA
IO VOGLIO DEI FIGLI
IO VOGLIO ESSERE FELICE
ho tanti difetti anche tanti pregi ma
IO PRETENDO DI ESSERE FELICE . Mariella
Continua

Gli obblighi di famiglia, fanno la malattia ?
…. sono alle radici dei miei attacchi di panico, non voglio più avere il senso di obbligo, così come non desidero avere più le mie crisi di panico in assoluto… basta .
Come tutte le bambine anche io sin da piccola ho sempre sognato ad occhi aperti il giorno del mio matrimonio..un sogno che per me si è coronato circa due anni fà.. ma la bambina di un tempo che ora era diventata quasi una donna non immaginava che si sarebbe sposata non solo con l’uomo che amava, ma anche con tutta la sua famiglia, e a dover fare i conti con una serie di irrinunciabili obblighi..
Per una serie di spiacievoli episodi vissuti durante la mia vita (ad es.. un lutto che mi ha molto colpita..) ho iniziato circa 6 anni fà a soffrire di attacchi di panico ma riuscivo a gestirli da sola e a condurre una vita normalissima..in questi 6 anni infatti ho conosciuto appunto colui che adesso è il mio attuale marito.
Il nostro fidanzamento è durato 5 anni in cui ci siamo molto amati ed infatti abbiamo sentito l’esigenza di sposarci per essere liberi. Nessuno di noi immaginava che invece il matrimonio ci avrebbe reso schiavi !
Ho iniziato infatti ad avvertire un senso di soffocamento, e gli attacchi di panico si intensificavano sepre più, che non mi faceva più condurre una vita normale e che da sola non riuscivo a gestire ed è da quel momento che è iniziato il mio percorso di analisi presso lo psicologo psicoterapeuta di Bari, dal Dott. Burdi.
Per rendere l’idea di cosa intendo per obblighi di famiglia… : la domenica bisogna andare a mangiare a casa dei genitori… e non si è liberi nenche di pranzare con amici o meglio ancora soli a casa in pigiama perchè i suoceri si offendono… la domenica mattina appena svegli ti chiamano e si auto invitano per un caffè ( e visto che durante la settimana non si riesce mai a fare colazione insieme vorresti almeno la domenica farla in intimità )..,
la situazione si è aggravata dalla nascita del mio piccolo… ci raggiungerebbero in vacanza anche in sud africa pur di non lasciarci in pace.. vi dico che mio suocero l’altro giorno ci ha detto esplicitamente che quest’ estate ovunque ci dovessimo trovare a mare, lui ci raggiungerà ovunque in capo al mondo…. . Ma che vita è ormai questa ?mi sembra di vivere in gabbia e poi discussioni infinite…. ma non si rendono conto che fanno del male ai figli ?
Lasciateci liberi e proprio il caso di dire LIBERI DI RESPIRARE perchè è tutto questo che realmente mi sta togliendo l’aria!! E’ diventata una relazione ed una vita impossibile, non era questo che la piccola bambina sognava ad occhi aperti…. sono alle radici dei miei attacchi di panico… non voglio più avere il senso di obbligo, così come non desidero avere più le mie crisi di panico in assoluto… basta .
Marina
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Quando i pensieri diventano il doppio…
il nostro comportamento alimentare ed il nostro peso corporeo dipendente non dal’ alimentazione, ma dal cibo mentale….
Sono sempre stata magra. Poi qualcosa in me ha cominciato ad andare al contrario, come se qualcuno avesse spento un interruttore.
Cominciai a prendere peso, e con quei kg cominciarono le prime diete. Le ho provate tutte: quella depurativa, quella del minestrone, le ipocaloriche (anche con solo 600 calorie!!), le iper proteiche, i sostitutivi pasto …
Nessuna funzionava. Il mio peso continuava a salire e con lui anche la mia fame. Mangiavo di nascosto, di tutto.
Poi il matrimonio: ero convinta che la mia vita sarebbe cambiata. Effettivamente la mia vita era cambiata ma il mio peso continuava a salire.
Rimasi incinta: gestosi. Pensavo che il mio peso sarebbe sceso con l’allattamento, invece …
Ormai mi guardavo allo specchio e non mi riconoscevo più. Non mi riconoscevo neanche nelle foto che detestavo.
Cosa stava succedendo?? Ero diventata il doppio di me. Mi portavo addosso un’altra persona, un’altra me. Ho detto basta e mi sono rivolta al Dottore: volevo che mi ipnotizzasse! Invece, sotto suo consiglio, ho iniziato la psicoterapia. Ho capito in psicoterapia che i miei pensieri erano diventati il doppio.
Abbiamo lavorato su essi e pian piano il mio peso ha iniziato a scendere. Certo le ricadute ci sono state, e a volte ci sono ancora. Ma ora sono consapevole che sono pesi mentali. Che quando la settimana si fa “pesante”, anche la bilancia si blocca. Ho perso 28 kg in un anno.
Me ne mancano ancora 22 per arrivare al mio peso forma. Ora mi porto addosso una bambina!! Ma pian piano anche lei andrà via!!! Ne sono convinta!
Annamaria.
Continua