Sorseggiando del caldo thè inglese, che mi piace tanto, pensiamo che cosa vogliamo fare del nostro avvenire, che storia vogliamo dare alla nostra vita?
Aggiornamento al 13 maggio 2012
” Con le ali dell’amore ho volato oltre le mura, perché non si possono mettere limiti all’amore e ciò che amor vuole amore osa ” – W.Shakespeare .
Mio caro, dolce, dolcissimo Io, oggi finalmente ti ho rivisto: seduto non più nell’angolo oscuro della mia casa, oggi finalmente mi hai sorriso! Ti avevo rinnegato, nascosto, quasi perduto, come se la nostra fosse una relazione dannata, come se fossimo, ormai, destinati a non andare amorosamente a braccetto.
Il Romeo e la Giulietta della porta accanto, dei tempi giovani, costretti all’arsenico e ad un pugnale per essere unica cosa per sempre.
Ma non più! Ora che ti ho ritrovato non ti lascio andar via!!! (Ne metterei altri mille di punti esclamativi) La sensazione di smarrimento ha invaso i miei anni e, probabilmente, avrà potere ancora per un pò, sino a quando io e te non ci sediamo comodamente sul divano e, sorseggiando del caldo thè inglese che mi piace tanto, pensiamo una volta per tutte che cosa vogliamo fare del nostro avvenire, che storia vogliamo dare alla nostra vita.
Facciamo la valigia e voliamo sui mari più profondi? Oppure rimaniamo con i piedi per terra, magari con un bel paio di decoltè tacco 12 che non guastano mai, e ci mettiamo dietro una cattedra? Può essere che enormi scaffali pieni pieni di libri ci attendono ansiosi o che le pagine di giornale si sentano vuote e insignificanti senza i nostri articoli?
“Lo scopriremo solo vivendo”, canta il grande Battisti, ma vivendo davvero, intensamente, facendo di me stessa la protagonista della mia vita e non di quella degli altri.
L’amore per i miei cari, l’instancabile senso del dovere, l’importanza che ha sempre avuto per me quel maledetto Tu, mi ha portato, inconsapevolmente, a prenderti per mano e a condurti dolcemente al suicidio.
Oh, mio povero Io, ho sacrificato ripetutamente te per tutti loro, mai soddisfatti, mai paghi, mai stanchi di dirmi cosa fare e cosa no! Vallo a spiegare, però, al mondo canaglia che anche il suicidio è amore.
Assurdo. Disperato. Folle. Ma amore. E’ un attimo, non di più, in fondo. Fa nessun rumore, come il petalo che lacrima giù da una rosa, come l’ala strappata di una rondine assetata d’azzurro. E’ un attimo, non di più! Ma sai, oggi finalmente “ho deciso di perdermi nel mondo” anche se sprofondo.
Applico alla vita i puntini di sospensione che nell’incosciente non c’è negazione. Un ultimo sguardo commosso all’arredamento e chi si è visto, s’è visto. Svincolarsi dalle convinzioni, dalle pose e dalle posizioni. Lascio che le cose mi portino altrove, altrove, altrove…”(Morgan) affinché possa, insieme a te, mio caro Io, liberarmi da tutto ciò che ha oppresso la mia anima sino ad ora, la mia vitalità, la voglia di correre felice tra la gente come il vento fa tra gli alberi e i cespugli.
Voglio essere libera “da ciò che uccide te e tutto ciò che ho intorno, dall’uomo che non è padrone del suo giorno, da tutti quelli che inquinano il mio campo. Io mi libererò perché ora sono stanca!!” (Subsonica)
Ros’ Alba
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Cara Ros’ Alba, pur non conoscendoti sento il desiderio di ringraziarti per la mail scritta sul sito del Dott. Burdi.La descrizione del tuo sentire mi ha davvero commossa e nelle tue parole mi sono con sorpresa rispecchiata.
Abbracciandoti condivido con te il testo di una canzone dei Subsonica, la mia preferita dal titolo “Tutti i miei sbagli”.”A caduta libera in cerca di uno schianto, ma fintanto che sei qua posso dirmi viva.Affogando per respirare, imparando anche a sanguinare.
Nel giorno che sfugge, nel tempo reale, sei tu a difendermi e farmi male.
Sezionare la notte e il cuore per sentirmi viva in tutti i miei sbagli”. (Subsonica)
Carla
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