La Torta, simbolo di eventi e di inno alla vita.
LA TORTA
Simbolo di eventi e di inno alla vita.
Non c’è simbolo più rappresentativo di un evento, la torta, essa è un inno alla gioia, rappresenta la festa delle feste, la luce in fondo al tunnel, l’arrivo dopo la fatica, il coronamento di uno sforzo.
La torta è la bontà contro gli scempi, è la reazione alle delusioni, alle severità, è un ritorno a se stessi, alle cose proprie, al gusto della vita, è la sintonia con se stessi, è il volersi bene, il sano egoismo.
Essa è l’eros per eccellenza, è la voglia di vita contro le fatiche del quotidiano, è il bisogno di festa, è la luce della linfa che scorre, è cercarsi un trucco, un rossetto al color di sangue porpora, è una matita un vestito celestiale, è la voglia di esistere sull’ arroganza, sul dolore che talune relazioni dispensano, contro il baratto e l’ esattoria della vita.
La torta è priscio, entusiasmo, uascezza, cazzeggio, lasciarsi andare in un ballo scomposto, ma coordinato di se, la torta è il botto della festa, è l’ artificio dell’ evento.
In natura noi siamo positivi, Vitali, siamo torta, diabetici di dolcezza per la vita.
La torta è la morbidezza di una coccola, soffice come la panna, profumata di vaniglia come una stagione, con un abito di seta celeste profumato di caramelle che ondeggia al vento.
Chi fa torte non si deprime, reagisce, non soccombe è creativo, non ossessivo, è festoso, non rimugina è propositivo.
La festa è profumo inebriante,sapore,coreografia, delicatezza e bellezza come il sorriso dopo una lunga fatica, la torta è senso di positività, istinto del buono, alle antipodi del controllo, dell’ aggressività dello sforzo e di qualsiasi bruttura.
Dovremmo avere una torta in qualsiasi angolo della nostra testa, per tirar fuori quell’ allegria, quella giovialità e costruttività insita in noi, che i fatti della vita tendono a spegnere, facciamo festa sempre, una torta spesso, per esorcizzare la negatività.
giorgio burdi
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