La Mania Del Controllo
Metodo di approccio di psicoterapia dello Studio BURDI
per
SUPERARE LA MANIA (OVVERO L’ILLUSIONE) DI CONTROLLO
Cos’è la mania di controllo
La mania del controllo ovvero il bisogno di avere una continua sensazione di padronanza sulle nostre situazioni di vita e sulle persone, è in realtà strettamente correlata all’insicurezza e alla paura di non essere in grado di sostenere l’imprevisto, dove l’imprevisto viene sistematicamente rappresentato come qualcosa di negativo e minaccioso per la propria esistenza o per quella dei propri cari.
La mania del controllo ha sicuramente in parte il suo fondamento nella cultura occidentale, in cui la preoccupazione, la fretta nel raggiungimento di un obiettivo e l’angoscia per ciò che non è controllabile, sono atteggiamenti consolidati, talora riconosciuti come funzionali.
Sostanzialmente collegata alla paura della sofferenza, la necessità di controllo denota un’incapacità e una mancanza di fiducia nella propria, e in molti casi anche nell’altrui (dei propri cari), capacità di gestire le proprie emozioni, le delusioni, per cui la vita è ridotta ad un numero limitato di schemi appresi, all’interno dei quali solamente si ha l’illusione che sia possibile “sopravvivere”.
In ambito familiare possono inoltre instaurarsi collusioni dannose, in cui il ruolo di conducente-controllore viene alimentato da chi, sovrastato da sentimenti di timore e inadeguatezza, finisce per delegare la propria esistenza ad un genitore o ad un partner controllante, generando un loop vizioso e soffocante in cui controllore e controllato alimentano le reciproche prigionie.
L’illusione del controllo cela in realtà l’angoscia per una vita che, nella sua imprevedibilità viene percepita senza senso e in cui non si riesce a riporre fiducia.
Esso rivela la mancanza di un dialogo autentico con l’esistenza, dialogo in cui le prove, la delusione delle aspettative, come anche i migliori e inattesi imprevisti, possono essere dotati di senso e possono, volendolo, aprire a più ampie vedute e prospettive, a maggiore flessibilità strategica, rendendo possibile la realizzazione di obiettivi più elevati.
La mania del controllo è pertanto il sintomo di una rappresentazione ristretta e fissa della realtà, di sé stessi e degli altri, determinata dalla paura della sofferenza.
Quando la mania del controllo si manifesta dal punto di vista relazionale, l’illusione di potere e il temporaneo benessere che ne derivano, conducono alla difficoltà di instaurare interazioniprofondamente autentiche, poiché in un’ottica difensiva, tutto è sistematicamente pianificato: i propri obiettivi, i comportamenti, le reazioni degli altri.
Nella necessità di rendere gli altri e la propria realtà prevedibili, le relazioni cessano di essere stimolanti, poiché la curiosità e l’entusiasmo di esplorarsi nel rapporto hanno ceduto il passo all’evanescente, quanto illusoria sensazione di poter controllare l’altro.
Chi entra in una relazione con chi ha la mania di controllo in ambito relazionale, prova infatti spesso il disagio di chi si sente rappresentato in maniera arida, limitativa, prevedibile e funzionale, svuotato delle proprie risorse.
Tuttavia laddove la vita si presenta inevitabilmente, ad un momento o ad un altro dell’esistenza, con il suo carico di sofferenza e imprevedibilità, la mania del controllo e la rigidità psichica a questa associata possono condurre a stati di depressione e profonda sofferenza.
Come si cura
Le persone caratterizzate dalla mania di controllo, di fronte ad uno o più eventi in cui sono confrontate con l’impossibilità di controllare, sperimentano accanto alla sofferenza per l’evento oggettivo, anche la sofferenza per l’inadeguatezza della propria strategia di vita e la disperazione ed il vuoto nell’impossibilità di costruire un nuovo paradigma esistenziale.
La psicoterapia costituisce allora un valido aiuto per andare alle radici di tale sofferenza, identificando in prima battuta con il paziente, a volte inconsapevole, la presenza dell’esigenza compulsiva di controllo e le distorsioni cognitive che si celano dietro di questa.
In seconda battuta la psicoterapia può aiutare il paziente a sviluppare la capacità di rimettere le cose in prospettiva, distabilire una relazione più costruttiva e dinamica con la vita e con gli altri, in cui coltivare l’attenzione alle opportunità che le difficoltà possono rappresentare, imparando a trarne vantaggio eristabilendo in questo modo un nuovo rapporto di fiducia con la vita stessa e nelle relazioni.
In questa prospettiva la psicoterapia aiuta il paziente a liberarsi dalla morsa degli spazi delimitati, in cui venivano riprodotti sempre gli stessi schemi di comportamento, aprendo a nuovedistese aree di vita e di movimento, in cui il paziente può concedersi gradualmente la possibilità di sperimentarsi senza paura e di recuperare la propria pulsione vitale.
Sintesi a cura
Dott.ssa Laura Cecchetto
Tirocinante di Psicologia
presso Studio BURDI
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